I maschi? Una razza da rieducare

bambina                             Repubblica è sicura: il maschio è il vero sesso debole Balthus-Bambina seduta

 L’inserto sulla Salute di Repubblica del 22/02 pubblica un articolo di Francesco Colleghi dal titolo

Maschi, vita con handicap” “Studio conferma: sesso forte è la donna”.

Così, dopo gli studi “scientifici” sulla inferiorità intellettuale e cerebrale del maschio (vedi la sezione Uomini Razza Inferiore), il cerchio si chiude con lo studio  del British Medical Journal che dimostrerebbe l’inferiorità anche sul piano fisico del sesso maschile.
Dice l’articolo “L’inferiorità del maschio a quanto pare inizia nell’utero, con una maggiore vulnerabilità. I maschi hanno più probabilità di nascere con danni cerebrali  . . . . . .  . . . . . .Dal momento in cui nascono, poi, sono molto più lenti nello sviluppo psicologico e nella socializzazione. . . . hanno probabilità quadruple di soffrire di problemi dello sviluppo: autismo, iperattività, goffaggine,  . . . . Anche i bambini normali imparano a leggere e parlare più lentamente. Più si va avanti con l’età più aumentano i problemi e la vulnerabilità. . . “
Vengono poi riportati i dati sul maggior numero di suicidi, sulla minor durata della vista media negli uomini, con l’aggravante che il divario va ampliandosi nei paesi industrializzati.
Fra i motivi di questo fenomeno, oltre evidentemente ad una inferiorità congenita testimoniata dalla vulnerabilità intrauterina, ci sarebbero anche motivi psicologici.
“I bambini maschi sono più emotivi e espressivi delle femmine  . . . . i maschietti mostrano più empatia e hanno maggior capacità di stabilire legami emotivi. Sarebbe la nostra società a cambiare questa predisposizione, insegnando ai maschi a sopprimere le emozioni, a mostrarsi forti e stoici”  Il risultato sarebbe la perdita di “contatto coi propri sentimenti ed emozioni”  ed uno stato confusionale, di stress, su cui si radicherebbero squilibri psicologici a loro volta alla base delle conseguenze negative sulla salute fisica.
Da dove deriverebbe allora il mito della superiorità maschile? Si chiede il giornalista in chiusura.
Ma è chiaro.” La religione del muscolo . . . . modo di compensare il complesso d’inferiorità e la gelosia per la capacità della donna di dare vita ai figli”.
Ancora una volta non esiste scampo. Il maschio è inferiore fisicamente dalla nascita,  soffre inoltre di una profonda invidia verso la donna che cerca di compensare reprimendo i sentimenti ed elevando a religione il culto della forza , ma questo ne peggiora la salute psicofisica.
Tutto l’articolo porta ad una sola conclusione logica: l’unico modo per l’uomo di “ limitare “ i danni sarebbe quello di rinunciare all’invidia verso la donna e riconoscerne definitivamente la superiorità, lasciandosi andare finalmente alla propria fragilità emotiva.
La natura è dunque  ben strana, ed a volte gioca scherzi incomprensibili. Una parte consistente del “ pensiero femminile, ma anche molti uomini, sostengono  infatti che le donne sono state oppresse e schiacciate, fino ad ieri. E che civiltà e pensiero, rappresentano esclusivamente, ed unilateralmente il mondo maschile.  Diventa allora difficile capire come  la razza inferiore intellettualmente, psicologicamente e fisicamente,  abbia potuto essere l’artefice, quasi (si fa per dire) da sola, della civiltà e della cultura del mondo, e come la razza superiore si sia lasciata mettere da parte così facilmente. Ma questo agli “studiosi” non interessa.