Muori in guerra? Sei un povero misogino

soldati

Soldati americani in Vietnam

GLI UOMINI SECONDO I GIORNALI:MUORI IN GUERRA? SEI UN POVERO MISOGINO

 

Dal Manifesto del 7/11   "VIETNAM, LA GUERRA MISOGINA". Si tratta di una intervista a Stefano Rosso,  americanista e specialista letteratura di guerra. Dall' intervista (c'è da chiedersi se sia   stata riportata  correttamente ), emerge, stimolata anche dalle domande della giornalista, questa  tesi:

 Tutte le guerre sono popolate da comunità maschili  fondate su un patto misogino.

La prova?   Dopo il Vietnam,    lo stato  d'animo dei reduci è già provato quando fanno ritorno in America. In più il  governo, contrariamente al passato, non attua nessun programma di recupero  psicologico dei combattenti (già, perchè? troppi soldi agli assassini?), e sono  male accolti dalla popolazione. Abbandonati anche dalla famiglia tradizionale, i maschi ripiegano in un atteggiamento  difensivo e di rivincita  all'interno di comunità maschili forti (tradizionalmente considerate un valore positivo all'interno della cultura militare), con l'esaltazione misogina e omofobica della propria virilità, contrapposta al femminile ed anche alla patria, considerata, per l'indecisione e la debolezza di cui ha dato prova, anch'essa femminile.  
Ed allora, come dice il titolo : " Vietnam,  guerra contro le donne."   Ma chi è morto nelle risaie, da entrambe le  parti? Uomini o donne? Chi si è suicidato dopo il ritorno ? Uomini o donne? Chi ha subito lo stress da trauma bellico (un milione di casi)? Uomini o donne? Che strana la guerra misogina, al termine della  quale, i combattenti, dopo essere stati addestrati ad uccidere ,  vengono vilipesi e trattati come assassini da chi se  ne è rimasto a casa, occupando posti ben remunerati. Che strana misoginia quella  della guerra, durante la quale le donne hanno l' opportunità di sostituirsi ai  mariti in compiti di responsabilità, di scoprire quanto si può stare bene senza  quei maschi violenti e fastidiosi, tanto da abbandonarli al loro  destino.
I maschi sono proprio inguaribili. Invece di accondiscendere alle buone ragioni delle donne, le vere vittime, che rimasero a casa, al sicuro,  osano  fare comunità per riconoscersi su propri valori  (giusti o meno non viene neppure considerato ). Ma lo stare insieme è prerogativa femminile e femminista. Se lo fanno i maschi sono misogini. Se protestano le donne fanno giuste rivendicazioni, se lo fanno i maschi sono misogini.  Anche per chi, come lo scrivente,  ha vissuto il Vietnam dalla parte dei Vietcong, quello che è accaduto ai combattenti americani in patria, come furono e sono  considerati (  questo  articolo ne è la riprova),   urla dentro come una ferita.

 

Le pagine : Gli uomini visti dai giornali, sono curate da Armando Ermini