Storie di padri separati

Ieri sono stato con la mia compagna e mia madre ad un incontro di padri separati a Firenze.

Una quindicina di persone, due nonne, mi sono rimasti in mente tre padri: tutti e tre denunciati per abusi sessuali sui figli, tutti e tre allontanati in via “preventiva” dai figli. Tutti e tre poi scagionati completamente ma intanto i figli non ce li hanno più e non basteranno 5 o 10 anni per riaverli. (la denuncia di violenza nelle separazioni è una normale strategia processuale e nel 95% dei casi tali violenze si dimostrano infondate, un fenomeno che va punito seriamente altrimenti continueranno ad usare questa modalità sistematica per allontanare i figli dai genitori!).

Il primo un ragazzo di poco più di vent’anni, capocantiere che ha dovuto mollare il lavoro per difendersi dalle infamanti accuse, molto energico data l’età ma anche molto arrabbiato perché dopo il decadimento delle accuse lui continua a vedere sua figlia pochissimo ed alla ex.compagna non hanno fatto niente per la falsa testimonianza. Il secondo un padre sui quaranta, anche lui prosciolto completamente dalle accuse, ma niente modifica delle visite e niente punizione alla ex.moglie che si è inventata la storia. Da molti anni in questo stato è messo male, la lucidità è difficile da mantenere. Il terzo un padre sui cinquanta, in questo caso la madre ho fatto cose talmente gravi che le hanno tolto la bambina di 12 anni ma il giudice ha preferito affidarlo ai servizi sociali (zona Livorno) piuttosto che darlo al padre proprio in virtù di questa denuncia di violenza, poi decaduta. Ora il padre non sa cosa fare, lui lavora a Firenze, la bambina va a scuola a Livorno, lui riesce a prenderla dal sabato mattina alla domenica sera facendosi 12 ore di auto in due giorni, centinaia di KM di strada bruttissima tanto che una volta ha anche fatto un incidente meno male non grave. Il padre in questione ha fatto nuovamente domanda al giudice di affido esclusivo per portare la bimba a stare con lui ma essendo single e senza parenti il giudice (che non ha ancora deciso) ha espresso forti dubbi soprattutto per il monolocale (30mq) del padre troppo piccolo. (lo so è assurdo, 30mq di padre sono certo meglio di 100mq di orfanità!).

Poi altri padri, uno, assistente sociale che resiste da anni, uno che con 10gg di preavviso ha ricevuto dalla moglie la raccomandata A/R per sloggiare la casa familiare e pagare 400 euro di alimenti con il suo stipendio da infermiere di 1200 euro, uno giovane come me che sta lottando in tribunale e fuori perché il bambino di 6 anni si rifiuta spesso di vederlo perché la mamma (che se lo può permettere) lo vizia, gli compra qualsiasi cosa e chissà cos’altro gli mette in testa ed il padre non può e non vuole competere su questo meschino piano e spesso è costretto a riportare il bambino dalla madre per non farlo stare troppo male (stato dove sei?), due nonne ed un nonno paterni molto arrabbiati pronti a scendere in piazza, uno al quale il tribunale di Firenze (tribunale messo malissimo perché i giudici che lo presiedono non hanno recepito la nuova legge) ha appena negato il condiviso senza serie motivazioni e che forse (perché ha i soldi) andrà in appello, uno diplomatico ma incavolato che non sa più nemmeno perché vota comunista, uno che ci ha riportato che nell’ultimo trimestre a prato su 30 separazioni hanno dato solo metà condivisi (e chissà poi che frequenze avranno), altri padri che non hanno parlato ma si vede dalla faccia come stanno.

Queste persone le ho conosciute tutte personalmente, bravissime persone, altrimenti non starebbero li a documentarsi, a resistere, a esprimersi con dignità, anche se a volte la voce è rotta, la sofferenza la conosco è immensa. Io parlo da figlio di separati e da padre separato, tutto questo è assurdo, ecco sono pronto anche a prendere un cazzotto in faccia se può servire, ad andare in galera se questo può servire, ma questa violenza a chi serve? a noi? ai nostri bambini?

La risposta “in Italia la giustizia non funziona” non può essere accettata. Ripeto, non si parla di una gamba fratturata, nemmeno di 100 euro in meno al mese, si parla della vita, di tutta la vita, cos’è sennò la famiglia? Ci nasciamo, poi la facciamo, ci moriamo. La famiglia è la vita.

Oggi di bambini come me, senza aver avuto l’opportunità di avere un padre ce ne sono milioni e quelli messi peggio nemmeno sanno della mancanza che hanno, come fai a sentire la mancanza di ciò che non hai avuto? Infatti non la sentono. Pensano che il mondo sia così: fuori un genitore che fa tutto, dentro un vuoto a cui non sai dare spiegazione. Mi viene in mente la testimonianza che tempo fa sentii di una anziana signora ai tempi una giovane bambina nata (e scampata) in un campo di concentramento in Germania: “pensavo che la vita fosse quella”.

I giovani oggi non cercano più la famiglia e il matrimonio, perché semplicemente non la hanno vissuta come si deve altrimenti farebbero le corse per farne una. Non pensiamo che la speranza e la voglia possano tornare da sole in questo nostro paese, dobbiamo tornare a tutelare la famiglia, a valorizzare la dignità di entrambe le figure genitoriali, a ridare a tutti i bambini la ricchezza di un uomo ed una donna adulti in casa.

Fabio, giovane padre

http://xoomer.alice.it/padre-separato/

[11 dicembre 2007]