Famiglia Cristiana e il padre

Sul n. 36 di Famiglia Cristiana appaiono la lettera di un lettore e la risposta del settimanale che riporto per intero:

Le "caricature ingenue" che raffigurano Dio
In diverse chiese antiche c'è quasi sempre un riferimento a Dio Padre, solitamente rappresentato da una figura attempata con la barba bianca. In tante altre chiese, specie le più recenti, abbondano le immagini di Gesù, della Madonna e di tanti santi, ma non si "accenna" a quella di Dio Padre. Eppure Gesù non si stancava mai di parlare del Padre. Sarebbe bello che ci fosse una festa liturgica che mettesse in risalto la paternità di Dio nei nostri confronti.
Livio L.

Non solo ogni festa liturgica, ma anche ogni preghiera ha Dio Padre come fonte e come culmine. Perchè Dio non è una parte, ma il tutto. La difficoltà a rappresentarlo come figura dipende proprio dalla inadeguatezza delle immagini alle quali Lei fa riferimento. Con tutto il rispetto per la buona volontà degli artisti, le sentiamo come insufficienti, quando non addirittura non rafforzano caricature ingenue di Dio. Ci sono religioni che vietano ogni rappresentazione del divino, proprio per difenderne la trascendenza. Il cristianesimo è più tollerante da questo punto di vista. Tuttavia dobbiamo vigilare per non cadere in semplificazioni fuorvianti.

Ci si meraviglia poi se accadono episodi come quello del padre cui viene impedito di vedere la figlia perché impegnata al Catechismo, o come simili vicende personali che hanno coinvolto alcuni di noi? Raffigurare Dio Padre come un padre sarebbe una caricatura ingenua e insufficiente. Meglio nulla, risponde il settimanale, oppure aggiungo io per logica conseguenza, una figura androgina come la Crista di Assisi. Ma allora che senso ha parlare ancora di Dio Padre? Non sarebbe più conseguente lasciar perdere la paternità di Dio e considerare il Dio dei cristiani come l'Allah dei musulmani? Secondo FC ciò sarebbe più rigoroso e rispettoso della trascendenza divina? Eppure Allah e lo stesso Jahvè mancano del lato misericordioso e compassionevole che proprio la paternità conferisce al Dio dei cristiani.
Da notare inoltre che in conseguenza della risposta di FC., sarebbe proprio il padre, e solo il padre, a rimanere senza un volto o una raffigurazione precisa, concreta, carnale, con ciò sbiadendo nella mente e nell'immaginazione collettiva, fino a perdersi, lo stesso ordine simbolico su cui il cristianesimo si fonda.
Il simbolo, Jung insegna, non è afferrabile con le parole o con i ragionamenti, ma si solo con immagini. Eliminale e sparisce.
Ed ancora, se il Padre non è anche padre, viene a sbiadire anche un'altra cosa fondamentale, mi sembra, ossia la questione delle origini di ciascuno di noi. Se Cristo non è figlio della madre e del Padre, ma della madre e di una entità astratta, di un tutto non raffigurabile, neanche simbolicamente sessuata, perchè meravigliarsi e dolersi se il padre terreno, concreto, perde d'importanza fino a diventare anch'esso un principio astratto che si può trovare sia in una provetta di sperma, sia in una istituzione statale, magari ben diretta da una donna?
Armando


Meno male che il cristianesimo (prima di evolversi in cattocomunismo) ha "tollerato" Michelangelo..!
Guido


Non vorrei sconfinare in un campo che non e' il mio, ma ricordo che Sgarbi commentando l'ultima cena di Leonardo diceva che ogni singolo particolare del quadro era minuziosamente riferito alle descrizioni delle scritture e concordato con il committente.
infatti Leonardo ha dovuto fare due copie della madonna con bambino e Giovanni.
Per dire che evidentemente non era l'estro di Michelangelo a decidere cosa e come rappresentare.
(ma oltre a Mose', Michelangelo ha rappresentato il Padre?)
Marco


Certo che c'è il padre nella cappella Sistina, è anzi l'origine di tutto il movimento intorno.
Compare:
nella separazione tra la luce e il buio,
nella creazione di sole e luna,
nella creazione delle piante,
nella separazione della terra dalle acque,
nella creazione di Adamo (le famose due dita che si sfiorano) fatto a sua immagine e somiglianza,
in quella di Eva,
gli angeli che cacciano Adamo ed Eva saranno mandati da qualcuno.
Forse anche altre volte.
Masaccio poi ne fa un bel ritratto in S. Maria Novella, sopra il Cristo in croce, con lo spirito che li collega in forma di colomba.
Non solo nell'ultima cena, i pittori tutti in quel periodo avevano precise istruzioni da teologi che dicevano loro cosa rappresentare. Ovviamente rimaneva molta libertà di espressione comunque, ma la simbologia era per lo più suggerita dai committenti.
Guido


FC, se avete notato, parla di Dio Padre, ma parla di caricatura perchè Dio è rappresentato come Padre. Ne consegue che parlare di Dio Padre è una caricatura. Questo gioco di dire una cosa e subito dopo smentirla, crea una voluta confusione che tende ad accontentare tutti e a rinviare il giorno del redde rationem di fede: parlo della professione di fede cattolica, il Credo in Dio Padre onnipotente, della preghiera per eccellenza, quella rivelata da Cristo stesso, il Padre nostro che sei nei cieli, ecc. ecc. Essendo parole e non disegni non si tratta di caricature ma di barzellette. FC, queste espressioni del Credo e del Padre nostro e tutte quelle riferite al Padre nel Vangelo, le deve chiamare così se utilizza la medesima logica con cui chiama caricature l'immagine del padre per rappresentare Dio. In tanti ambiti cattolici, da circa un trentennio, sulla spinta della teologia femminista stanno facendo da diverso tempo il gioco del dire che Dio è Padre e subito dopo il suo contrario: per esempio nella presentazione di un libro di un padre domenicano, intitolato: "Dio è Padre", nella pagina di apertura del libro, in grande c'è scritto, l'amore paterno e materno di Dio; nel libro "Cuore di papà" ed. San Paolo, tutto il libro è una straordinaria analitica descrizione per esempi concreti dell'assoluta diversità dell'amore del padre rispetto a quello della madre. Ebbene qual 'è la dichiarazione teorica all’inizio libro? La funzione della paternità può essere di entrambe i genitori. Vi invito a leggere i testi della teologia femminista protestante. Gli anglicani stanno iscrivendo i testi rivelati e la liturgia in modo da eliminare tutti i termini sessuati, perchè sessisti. Non c'è alcuna differenza con le posizioni di questa produzione culturale cattolica. Sapete che penso? che "la religione sincretistica universale" è il progetto che da tempo viene perseguito da moltissimi ambienti cattolici e non. Si aspetta solo chi sia capace di dargli una formulazione coerente e autorevole. Poi sarà il culto ufficiale dell'ONU. Magari per simbolo un bel rombo (come quello della Renault) con il compasso dentro. Così non si può parlare di caricatura
Cesare


C’e' del vero nelle tue parole.
Stanno riscrivendo la religione e lo osservo sopratutto nei valdesi (le valli di Susa e Torre Pellice) ben presenti a Torino.
Comunque la religione Cristiana e' unica e tale proprio perche' rappresenta Dio Padre. Sempre lo stesso Dio, ineffabile e inconoscibile, per tutte le religioni, perche' la realta' e' una e non puo' che esservi un unico Dio in tutto l'universo.
La ricchezza spirituale della religione cristiana, che e' il modo in cui noi cerchiamo di rapportarci a dio e a noi stessi, e' unica e si fonda sul Dio Padre. Cambiare questo aspetto e' certamente una eresia enorme (visti i continui riferimenti al padre).
Non e' possibile cambiare questo aspetto, perche' non sarebbe piu' cristianesimo, ma altro.
Del resto conta la comunita' dei credenti, la volontà di condivisione dei valori in cui si crede.
Marco


Quanto alla comunità dei credenti, Marco, è sottoposta ad una pressione mediatica violentissima proprio in merito a questa "credenza infantile", nonchè "rappresentazione caricaturale di Dio". Credo che sarà sempre meno tollerata la fede nella paternità di Dio: è un richiamo alla verità e alla libertà troppo pericoloso. Troppo pericoloso un Dio che ti aiuta a stare in piedi e con la schiena dritta. Non è un caso che venga rovesciata la verità: La "grandebadante", intendo la grandemadre cui fa riferimento C.Risè, ha bisogno di maschi infantilizzati, che stiano tranquilli sotto le sue sottane: come può permettersi che i suoi bimbi e le sue bimbe credano e amino Dio Padre, caritatevole, giusto e per di più onnipotente? E' chi ci crede che è infantile! Hic rodus, hic salte.
Cesare


Però secondo me nella religione cristiana non è vero che il Padre è inconoscibile. Gesù ha detto chi vede me vede il Padre.
Antonello


Appunto,
«Filippo, da tanto tempo sono con voi e ancora non mi conosci? Colui che vede me, vede il Padre! Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? ... Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me» (Gv 14,9-11)
E quando non c'è il creatore nella cappella Sistina c'è Cristo, che è uno con il Padre.
Per inciso, rispetto all'altra mail, anche Padre Sergio della Cascinazza, il benedettino che parla nella presentazione della mostra che hai visto, dice:
"chi non dà Dio da troppo poco"
(è ovviamente un concetto di "somiglianza" al creatore e di essere suo tramite che non ha niente a che vedere con l'onnipotenza di Pico ma si rifà se mai a una dipendenza)
Guido


[13 settembre 2006]