Un padre non può pagare l'affitto? Se ne vada in strada, con l'accusa di essere un padre "assente"

La  cronaca Fiorentina de La Nazione del 19 maggio riporta la storia di Francesco Terranova, un muratore trentasettenne, moglie invalida e due figli, che si ritrova a dormire per strada, separato dai suoi affetti, per non aver potuto pagare l’affitto di casa.

  Francesco, dopo aver venduto anche l’auto ed essersi privato di tutto, è stato cacciato di casa per “morosità”. La moglie e i due figli hanno trovato ospitalità in una casa famiglia, lui no.  Ogni sera, dopo aver dato un bacio ai figli, se ne va a dormire dove capita, in strada. Sono nove mesi che fa questa vita, nove mesi nei quali dedica ogni ora del suo tempo a fare qualunque lavoro per mantenere la famiglia. Ma non ha speranze, perché, gli hanno detto, è “moroso” , ed anche nella graduatoria per le case comunali gli  è stato attribuito un punteggio irrisorio.  Al centro di assistenza comunale gli hanno detto che lui e la sua famiglia non sono un caso sociale. I figli non sono handicappati, non criminali né tossici. Cosa vuole dunque Francesco? Le assistenti sociali, anzi,  gli hanno rinfacciato di essere un “padre assente”. Come sempre,  dopo il danno la beffa. “Io, dice il muratore, potevo scegliere se lavorare di più, rivolgermi agli strozzini o andare a rubare, e ho scelto il lavoro”, ma tanto è bastato per catalogarlo fra i padri snaturati da parte della burocrazia assistenziale, alla cui insipienza e sadismo sono sempre più affidate le sorti delle famiglia. Eppure Francesco è pieno di dignità e non chiede molto. “Solo un affitto a un prezzo ragionevole. Fino a 500, 550 euro li posso pagare”.