Un'intervista a Brad Pitt

Il numero 11 di Ciak dedica l'articolo di copertina a Brad Pitt, protagonista con Edward Norton del Film dal quale questa rubrica prende il nome.

Ci è sembrato interessante riportare di seguiti alcuni passaggi significativi dell'intervista, condotta da Claudio Masenza. Ecco cosa dice Brad: "Della sceneggiatura mi aveva colpito la voglia di capire cosa può significare oggi in America essere giovane e di sesso maschile. Con tutte le stronzate che comporta. Ci sono molti aspetti, molte sfaccettature in questo film e sceglierne una significa minimizzarne il significato. Ci hanno venduto uno stile di vita che era anche la falsa promessa di una vita migliore. Ma molta gente preferisce non aprire gli occhi su questa menzogna. Attraverso il mio personaggio il film dice: 'Svegliati. Non è questo che ci avevano promesso. Proviamo a cambiare direzione. Forse non sarà quella giusta ma io ci provo. Se vuoi, seguimi. Ma non sei obbligato a farlo'. Fuori dalla trappola soffocante in cui si è trasformata la nostra società, scopriremo che si può ancora provare qualcosa. Ha davvero poco a che fare con la voglia di picchiarsi". "Non ci interessava essere bravi a combattere, anzi preferivamo essere impreparati, come uno che fa a pugni in un bar. Perdi il controllo e cominci a colpire disordinatamente. Non ti interessa la forma". "Secondo me Fight Club è un film responsabile, più amorale che immorale. La violenza fa parte della nostra natura. In quanto maschi, difendiamo il nostro territorio, la nostra caverna, e sono convinto che a volte si debba lottare, gridare".