The Truman Show

USA, 1998
Regia di Peter Weir

A cura di Marcello Menna 

I primi trent'anni nella vita incolore di Truman Burbank sono stati (apparentemente) lisci come l’olio.Un giorno scopre che la sua vita è invece una gigantesca messinscena,una “soap opera” allestita in uno studio televisivo di cui è l'unica persona vera filmata da telecamere invisibili. The Truman Show è un inquietante apologo sulla difficoltà della ricerca dell’identità in una realtà sempre più finta e manipolata,lontana dalle sue energie vitali.Il protagonista,Truman (in inglese “uomo vero”),è il simbolo di un’umanità alienata, controllata in ogni sua azione,incapace di vivere in modo autentico. Le persone che lo circondano rappresentano i meccanismi repressivi della società,ingranaggi che annullano l’autonomia personale.Truman sceglie il rischio della libertà piuttosto che la rassicurante protezione di una prigione dell’anima.
All’interno dello show, il protagonista trascorre una vita appagato in ogni bisogno,teso all’immediata soddisfazione e alle buone maniere,avvolto da un involucro protettivo.Affinchè il Truman Show possa sopravvivere,occorre però che il padre di Truman muoia durante una gita in mare con il figlio;ciò scatenerà in lui il terrore dell’acqua,tenendolo legato alla terra.Il padre quindi, in quanto iniziatore al mondo libero e adulto, minaccia inevitabilmente lo spettacolo fittizio. Il film delinea i caratteri di una società che si sta definitivamente avviando verso una vita artificiale per il terrore della sofferenza,dell’imprevisto,dell’ignoto.Una civiltà che rinnega il padre,valutandolo come elemento che rompe il controllo sociale ed educa agli istinti (senza reprimerli). In tutto lo show,Truman è il solo che, senza conoscere la propria condizione di schiavo,è inquieto e desidera affrontare la sfida della vita.Christof, il creatore del programma,crede di aver creato un mondo perfetto,privo del male e in grado di soddisfare tutti i bisogni e desideri.Egli è (per assurdo) un padre che ha prodotto l’ideale società matriarcale e castrante.Truman è da essa allattato dalla nascita alla morte, imprigionato in un legame che gli impedisce l’iniziazione al mondo adulto e l’emancipazione dal “mammo” Christof (invisibile e sovrano).Il ritorno del padre di Truman (modello fondamentale di libertà e crescita per il figlio) e l’incontro con una donna sincera di cui s’innamora, disposta a tutto pur di raccontargli la verità circa la sua condizione,taglieranno il “cordone ombelicale” che legava la “Grande Madre” con il figlio prediletto.Truman potrà così diventare se stesso e vivere da uomo adulto.