Cosa Nostra e Padre Nostro

Anche i maschi e padri delle ACLI, nella persona del loro Presidente, in compagnia di alcuni partiti dell’arcipelago verde e socialista europeo, intendono proporre alle rispettive direzioni nazionali, di estendere il voto ai figli minorenni e di dare alle madri la rappresentanza esclusiva del voto dei figli.

Sviluppano in modo conseguente, la convinzione che i figli sono "cose" delle madri, i padri meno di cose: sono nulla. Risultato straordinario, o meglio, eversivo, questo sganciamento radicale e programmatico dei figli dal padre in nome della madre, in particolare per chi prega il Padre nostro. Ma la fede in cui davvero oggi si crede è il fondamentalismo femminista. Un acritico pensare, un oscuro sentire, una oscura energia, una oscura prassi, si è coagulato intorno ad esso. Pervade gli ambiti più diversi, alimenta e legittima le intenzioni più disparate, folli e tragiche, gli interessi più vari. Sembra mosso nel profondo da un senso di offesa per i limiti intrinseci alla dimensione creaturale. Un’ offesa che si presenta come legittimo sentimento di giustizia ma si traduce poi in odio verso la Creazione, giudicata sostanzialmente il Male. E dietro la Creazione, il suo Autore, il Padre. Una spinta spiritualistica, scandalizzata di ciò che esiste, scandalizzata della carne. Una eversione disperata di tutto. Eversione giudicata comunque un diritto, un progresso necessario. In nome della nuova via della salvezza, secondo la nuova fede: la Donna come il nuovo Bene assoluto. La sua declinazione operativa, sembra aver poco a che fare con le intenzioni dichiarate.
Viene infatti strumentalmente usata a copertura di feroci egoismi personali, di un affare economico di proporzioni gigantesche: le mani libere sulla procreazione e sulle relazioni familiari. Il desiderio di dominio assoluto sulla vita umana: “sarete come Dio”. E chi pensa di sostenere solo un aspetto di questa ideologia, rifiutandone altri, si illude: tutto si tiene in una coerente visione del mondo. All'origine il "diritto all'aborto", diritto materno di vita e di morte sul bambino: la cosa nostra. Le "cose delle madri", più cose delle cose, che si possono distruggere perchè si è depresse o semplicemente indisposte. A seguire “le cose” da costruire e concepire nei laboratori, da allevare in uteri in affitto, finchè non siano da distruggere perché “venute male”.
“Le cose” che non hanno diritto a un padre, né a una madre, né ad una identità genetica così che per sempre ignorino la propria discendenza: più “cose” dei cani e gatti da compagnia. Da selezionare a seconda del musetto e della taglia nel vicino negozio. . “Le cose” da drogare fin da subito con psicofarmaci così da tacitarne alla bisogna, in realtà per sempre, il cuore e la mente.
"Le cose" che si possono ficcare nel letto matrimoniale, come peluche a consolare le proprie solitudini, dopo averne cacciato il marito ed il padre, e invece sono stupri. “Le cose" il cui affetto per il padre conta meno di niente anche se essendone privati avranno la vita rovinata. "Le cose" da sottrarre all'amore dei padri, estorcendo persino ai figli false testimonianze. "Le cose" da umiliare e distruggere a scuola perchè “cose-maschi”. "Le cose" che mettere al mondo è un lavoro ingiusto, un'inaccettabile privazione della libertà, un sopruso, una vera e propria violenza. A meno che non abbiano un prezzo, una contropartita: dopo le legislazioni speciali, i tribunali speciali, i trattamenti economici speciali, le carriere speciali, persino il supervoto. I figli, appunto, che contano a tal punto niente da poter essere rappresentati, dichiarati inconsapevoli come cose, in una votazione col senno e il giudizio della madre. Oggetto di un vero e proprio voto di scambio. A significare che contano niente sia loro, i "figli/cosa", sia i padri, sia il voto.
Contano solo “le signore delle cose”. Quale società si pensa che crescerà su questa strada dell'odio per i figli e per i padri? odio mascherato da soccorso-rosso, per le donne e le madri? da liturgia della nuova fede? I maschi e i padri si rifiuteranno a questo strazio assurdo dei figli e di se stessi.
E i figli stessi si accorgeranno di chi gioca con la loro vita e la loro anima.

Cesare Brivio