Le accuse di molestie, un’arma letale contro i padri ed i bambini

Sul numero 25 di Panorama, un articolo di Paolo Ciccioli, “Chissà se il lupo è davvero cattivo”, ci racconta delle denuncie per molestie sessuali sui figli nelle separazioni coniugali. Nel 99,6 % dei casi è la madre a puntare il dito contro il marito, per supposte molestie contro il figlio. E per ben 75 volte su 100 si rivelano del tutto infondate e vengono archiviate.

 

Ma ormai il danno è fatto. Per primo quello subito dai bambini, “una vera e propria mutilazione psicologica”, dice la terapeuta Luisa Della Rosa. “Tutti i papà fanno del male”, così la bambina di Massimo dice a suo padre, dopo che la moglie lo aveva denunciato per allontanarlo dalla figlia. E poi quello subito dai padri, impediti nel loro diritto a essere padri, e accusati di delitti infamanti, di cui possono venire a conoscenza, come nel caso di Massimo, anche dieci mesi dopo la denuncia. Vincenzo Spavone, presidente del Gesef (Genitori separati dai figli) si è fatto promotore di una importante iniziativa presso la Commissione bicamerale infanzia. “ Chiediamo che la falsa denuncia, per le conseguenze traumatiche che ha sul bambino, venga equiparata penalmente alla violenza sessuale vera e propria”.