"Dei delitti e dei peni"

Amato, Pollastrini, don Benzi, vogliono per legge in galera i clienti delle prostitute al fine di combattere il fenomeno delle prostitute minorenni.

Sul Foglio Ferrara giustamente obietta: "C’è già una legge che punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni “chiunque compie atti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni, in cambio di denaro o di altra utilità economica”. Cosa altro si può inventare senza vessare con il potere della Norma il libero arbitrio degli uomini? (E delle donne, naturalmente)".

Già Roberta Tatafiore, su Il Foglio ed in altri suoi interventi, ha chiarito che le prostitute minorenni sono una minoranza, e che minoranza sono anche le "schiave del sesso". Sempre a detta della giornalista, molte si dichiarano tali per usufruire dei programmi di aiuto e di sostegno riservati a chi è stata costretta a prostituirsi, ma erano ben consapevoli di cosa sarebbero venute a fare in Italia. Ora si prende a pretesto un fenomeno che la legge già sanziona con giusta severità, per estendere la condanna sociale e penale a tutta una categoria di persone che senza commettere alcun reato e senza pregiudizio per altri, tiene un comportamento giudicato riprovevole. Roba da vero Stato etico, che decide cosa è bene e cosa è male, e norma il comportamento dei sudditi. Oggi tocca ai clienti delle prostitute, domani, chissà, a chi fuma e sarà punito con l'esclusione dalle prestazioni sanitarie pubbliche o private, dopodomani, forse, a chi si sarà reso "colpevole" di aver generato un figlio malformato avendo potuto fare la diagnosi prenatale e "rimediare " con l'aborto o con la "scelta" di un altro embrione.

Cesare Brivio e Armando Ermini

[19 ottobre 2006]