Travestitismo da maschiopentito

Esordisce Aldo Grasso, Corriere di oggi, martedì 6 dicembre, a proposito della confessione a Porta Aperta del ministro Castelli di aver subito violenza sessuale da una donna:

"Fingo di essere una spettatrice, fingo di aver seguito con grande interesse la discussione che ieri sera si è accesa nel salotto di Vespa sulla violenza alle donne" e continua "A nessuno è venuto in mente di ristabilire il senso delle proporzioni (anche gli uomini subiranno prepotenze, ma secondo i dati Istat più del 50% delle donne subisce molestie, crudeltà sessuali, maltrattamenti), di invitare il ministro della Giustizia a uscire dal biografismo e far qualcosa perché la violenza sulle donne diminuisca. Ma eravamo in un salotto televisivo per bene, mica in un reality". Il senso delle proporzioni di cui parla Grasso è riferito alle rilevazioni ISTAT sulle violenze maschili contro le donne ma non alle modalità di rilevazione di questi dati nè alla mancanza di rilevazioni sulle violenze femminili contro i maschi in famiglia. E' questo senso delle proporzioni assolutamente mancante la vera sproporzione che dà scandalo e di cui Grasso non si accorge ed invece dovrebbe parlare. Perchè i dati statistici sulla violenza contro le donne sono raccolti assimilando alla violenza anche gli apprezzamenti negativi, metodo che se utilizzato anche verso la condizione maschile darebbe gli stessi esiti. Inoltre le rarissime rilevazioni che vengono fatte circa la violenza femminile in famiglia contro i maschi e i figli, non hanno nulla di meno in termini sia quantitativi sia qualitativi del reality della violenza maschile, invocato da Grasso: in Canada il 54% dei maschi ha subito atti di violenza in famiglia dalle donne, in USA ogni 14 secondi un uomo subisce violenza in famiglia, le donne picchiano più frequentemente e più gravemente i loro figli maschi che non le femmine, commettono la maggior parte degli infanticidi e il 64% delle loro vittime sono bambini di sesso maschile, commettono il 50% degli omicidi coniugali, l’82% delle persone hanno la loro prima esperienza di violenza per mano di una donna. (“Science, Politics and Domestic Violence” ricerca effettuata da Revs. Sam e Bunny Sewell Co-direttori della Best Self Clinic). Questo nonostante la generale cultura che vede nella denuncia maschile della violenza femminile sui maschi un tradimento addirittura del ruolo, tradizionale e connaturato, di protezione maschile verso la donna, nonchè una vergogna inconfessabile, quando non sia trasformata in un valore.Un vero e proprio inconfessabile tabù.
Del resto non mancano "misteriosamente" ai maschi sette anni di vita in media rispetto alle donne? com'è che gli oppressori violenti fanno una vita ben peggiore e più breve delle vittime oppresse?
Quello che colpisce insomma è che Grasso non abbia colto appunto il senso vero delle proporzioni circa il fenomeno della violenza tra i generi: dopo gli anni dell' ideologia della violenza colorata, solo nera per intenderci perchè quella rossa era derubricata a sacrosanto atto di liberazione e giustizia, Grasso condivide oggi l'ideologia secondo cui la violenza se non ha più un colore, ha però un sesso, quello maschile: quella femminile non esiste, contribuendo così a tacitare le innumerevoli vittime della violenza femminile a cui è tolto persino il diritto di esistere. Ancora una volta e sempre c'è bisogno del nemico esterno, e se non lo si trova si arriva al paradosso di dichiararsi appartenente al "maschio nemico", per poi sdoppiarsi e assumere incredibilmente, al modo dei camaleonti, l'identità dei presunti oppressi: le donne.Tanto è il desiderio di espiazione e il senso di colpa. La cosa impressionante è che colpa non c'è perchè come la violenza sociale non ha colore, così la violenza tra i generi non ha sesso. E nessuno ha il monopolio della violenza, nemmeno un genere, nè è responsabile se non di quella commessa personalmente. Dopo i panni del proletario con la chiave inglese, non ci si può pertanto mettere nemmeno addosso le gramaglie da donna-vittima. Mi dispiace per Grasso e la sua coazione al pentimento:"Fingere di essere una spettatrice" vittima, non funziona, non serve a niente, oscura la mente e il cuore, come si è visto. Per sentirsi sereno e migliorare il rapporto tra i generi, si deve trovare un'altra via che il travestimento.

Cesare

[07 dicembre 2005]