I nuovi bambini. Fabbricati, brevettati e venduti prima di nascere

La voce della grande madre.

"Non è stato dato quasi nessun rilievo da parte dei media italiani ad una notizia appena giunta dalla gran Bretagna, che pure potrebbe rivelarsi tra le più importanti degli anni che stiamo vivendo.(.). Riguarda l'ingegneria genetica.(.). Nell' ambito di un brevetto riconosciuto al Roslin Institute per un processo di clonazione da esso messo a punto,(.), l'Ufficio inglese dei brevetti ha deciso, ecco la novità straordinaria, di riconoscere come proprietà intellettuale, con conseguente protezione giuridica, anche tutti gli embrioni umani clonati con la procedura in questione fino allo stadio blastocistico, cioè rappresentato da un insieme di 140 mila cellule. Come ha scritto, (.) l'Herald Tribune, prosegue Galli della loggia,: "per la prima volta un'autorità governativa ha dichiarato che nella sua primissima fase di sviluppo uno specifico essere umano creato attraverso un processo di clonazione dev'essere considerato agli occhi dell'Ufficio brevetti alla stregua di un'invenzione. (.) E' stato (così) compiuto un primo passo di tipo commerciale all'interno di un "brave new world" di tecnologia riproduttiva umana popolato di veri e propri designer di bambini, nel quale la vita umana durante la gestazione è destinata a divenire oggetto di proprietà e di sfruttamento commerciali secondo modi che sfidano le stesse nozioni basilari di ciò che per noi significa un essere umano". Dal Corriere di Giovedì 10 Febbraio 2000, editoriale in prima pagina di Ernesto Galli della Loggia dal titolo: "Una moderna schiavitù".

LA RISPOSTA DEI MASCHI SELVATICI

Riproponiamo, come risposta alla notizia, un testo di Moni Ovadia

Madri

Madri dalle anime vizze /
Con la pelle liscia /
Con viscere di fiera /
Partoriranno figli /
Di padri estinti /
Da un tempo senza memoria. /
Femmine morte partoriranno /
Creature vive /
Creature vive genereranno /
Esseri morti / I figli saranno /
Padri dei propri padri /
Madri delle proprie madri /
Non si avvicenderanno le generazioni /
E ogni generazione genererà se stessa /
E ci sarà un tempo per nascere /
E un tempo per nascere /
Un tempo per vivere /
E un tempo per vivere /
Un tempo per raccogliere /
E un tempo per raccogliere /
Un tempo per sanare /
E un tempo per sanare /
Un tempo per abbracciare /
E un tempo per abbracciare /
Un tempo per ridere /
E un tempo per ridere /
Un tempo per parlare /
E un tempo per parlare /
E tutto sarà senza tempo /
Eguale /
Il Nome velerà il suo Volto /
Nessuno conoscerà nessuno /
E ciascuno sarà il creatore di se stesso /
E sarà così nei secoli dei secoli per i secoli /
Amen.

Tratto da "Mame, Mamele, Mama, Mame, Mamma, Mamà" / Moni Ovadia, 1998